Chi siamo:
Presso la sede del Centro Studi Biscegliese si è formalmente costituita, con iscrizione ufficiale presso l’Agenzia delle Entrate di Trani, l’associazione di Volontariato per la Difesa della Lingua Dialettale Biscegliese denominata “La Canìgghie”.
L’associazione prende spunto dalla più famosa Accademia della Crusca che, sorta a Firenze tra il 1582 e il 1583 per iniziativa di cinque letterati fiorentini, rappresenta la principale fonte di riferimento per le ricerche sulla purezza della lingua italiana.
È stato proprio pensando alla purezza della lingua che alcuni anni fa venne in mente di emulare l’Accademia della Crusca per tentare di mantenere la purezza del dialetto biscegliese.
Purtroppo il dialetto biscegliese veniva, e viene, bistrattato allorquando taluni, pur bravi ed eruditi concittadini, hanno cercato di scrivere, con il linguaggio degli avi, poesie e pensieri di nobile contenuto.
Spesso essi hanno usato una scrittura e/o un modo di scrivere del tutto personale e non aderente ad una grammatica e ortografia più o meno ufficialmente riconosciuta, qual è quella elaborata dallo studioso biscegliese professor Mario Cosmai, che ha riscritto interi libri di poesie dialettali sulla base di sue osservazioni e deduzioni, ricavate dalla lettura di testi dialettali, antichi di oltre cinquant’anni e confrontati con il dialetto parlato più o meno moderno.
Se qualche poeta contemporaneo si è adeguato a quelle regole scritte dal Cosmai, molti (la stragrande maggioranza) dei biscegliesi non le conoscono e scrivono ciascuno a modo proprio.
Quelle regole, tuttavia, non sono sufficientemente sostenute dalla precedente letteratura né suffragate dalla condivisione da parte di più studiosi.
Per la verità, più che di studiosi veri e propri si deve parlare di dilettanti, amatori del dialetto, che si cimentano o si sono cimentati nell’approfondire la conoscenza delle origini, delle regole e dei comportamenti del linguaggio dialettale nello spazio e nel tempo, in riva al mare o in campagna, adesso o venti o cent’anni fa.
E ognuno di questi dilettanti ha fatto e fa come gli pare e piace, a danno della purezza del nostro dialetto.
Le incertezze, l’assenza di regole precise e condivise, l’esigenza di tramandare ai posteri una corretta e univoca impostazione del nostro idioma con la ricchezza dei suoi lemmi e dei suoi modi di dire, hanno reso necessario l’impegno di alcuni cittadini che, emuli di quella grande e impareggiabile impresa della “Crusca” fiorentina, tentano ora di recuperare il meglio dagli scrittori biscegliesi classici e moderni, spurgandoli della “canigghie” (che in dialetto biscegliese vuol dire appunto “Crusca”) e traendo da loro “il più bel fior”.
Così come per la Crusca fiorentina, è nei programmi de “La Canìgghie” biscegliese la stesura di una grammatica dialettale, comprensiva dell’ortografia, dell’ortoepia, nonché l’elaborazione di un vocabolario moderno e aggiornato che racchiuda l’essenza dell’idioma biscegliese e ne traduca i significati in lingua italiana corrente.
Nicola Gallo, Demetrio Rigante e Tommaso Fontana sono i fondatori dell’Associazione.
Un particolare ringraziamento a Gianfranco Todisco, ideatore e disegnatore del logo dell'associazione.