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Descrizione:
Pergine Valsugana (Trento), Colle Val d'Elsa (Siena), Massa Martana (Perugia), Bernalda (Matera), Brindisi , Bisceglie, Canosa, Rutigliano, Ginosa (Taranto). Sono queste alcune delle i località nelle quali la prof.ssa Angela Di Pilato, invitata, ha esposto i suoi presepi nell'ambito delle manifestazioni programmate da varie istituzioni e associazioni.
A Colle Val d'Elsa, nell'ambito della rassegna presepistica "Arnolfo di Cambio", Angela Di Pilato ha presentato quel "Presepe Nubiano", che trae ispirazione da uno dei villaggi della Nubia disseminati lungo le rive del Nilo nei pressi della diga di Assuan visitati personalmente in uno dei suoi tanti viaggi. I personaggi, in terracotta, sono dell’artigianato locale e riproducono costumi e colore della pelle di quelle genti. La lavorazione (utilizzo di materiali vari e di sabbia del deserto prelevata in loco per la colorazione dell’ambiente nel suo insieme) richiese circa un anno di lavoro. La composizione riscosse il plauso, riportato dai mass media, dell'allora Presidente del Consiglio Fausto Bertinotti che aveva avuto modo di ammirarlo l’anno prima a Massa Martana.
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In questa ridente cittadina umbra in provincia di Perugia, invece, nell'ormai famosa rassegna "Presepiditalia", giunta quest’anno alla XIII edizione (invitata per parecchi anni di seguito, quest’anno ha esposto l’ultima sua realizzazione dal titolo “Natività in una rocca a picco sul mare”) qualche anno fa le fu riservata un'intera sala al centro della quale aveva allestito quell’artistico presepe in stile settecento napoletano, su una superficie di oltre sei mq., e per un'altezza di 150 cm.circa, popolato di preziosi personaggi di fattura napoletana del sec.XIX, lo stesso che ha donato alla parrocchia di Santa Caterina da Siena di Bisceglie.
In Puglia e in Basilicata Angela Di Pilato ha portato composizioni di dimensioni più contenute, ma di sicuro effetto scenico, come quelli esposti a Ginosa (presepe napoletano), Bernalda (presepe palestinese con personaggi dell'artigianato catalano di Barcellona), Rutigliano (presepe abruzzese con personaggi in terracotta riproducesti i costumi tipici delle varie località di quella regione) e altri ancora.
Angela Di Pilato, già docente di Storia dell'Arte, Storia del Costume e di Educazione Artistica, per sette anni, dal 1998 al 1994, è stata incaricata dall'Amministrazione Comunale di Trani, città nella quale risiede ormai da oltre quarant’anni, di progettare e realizzare, con il supporto delle maestranze locali, il presepe cittadino nella centralissima Piazza della Libertà. Possiede una collezione (aumenta di anno in anno) di oltre 130 pezzi di presepi in miniatura, espressione dell'artigianato di vari Paesi del Mondo, ma soprattutto espressione della Cristianità di quelle nazioni.
Iscritta da vent'anni all'Associazione Italiana Amici del Presepio, ha partecipato a diversi convegni nazionali ed ha collezionato attestati di merito e numerosi premi nelle varie manifestazioni cui ha partecipato, tra cui quelli messi in palio dalla Gazzetta del Mezzogiorno negli anni scorsi.
Anche con gli alunni delle sue classi (per venticinque anni ha insegnato nelle scuole medie di Bisceglie, ma prima ancora nei Licei e nelle Medie di altre città pugliesi, come Trani, San Severo, Bari) , ha partecipato a numerosi concorsi, anche a livello nazionale, riscuotendo attestazioni di merito e premi:
Per Angela Di Pilato non si può parlare di hobby, ma di vera e propria arte presepiale, come è stato evidenziato più volte da esperti presepisti italiani che hanno visto le sue composizioni, alle quali, ormai da diversi anni, da quando cioè ha lasciato l'insegnamento, si dedica quasi a tempo pieno per tutto l'arco dell'anno.
IL PRESEPE NAPOLETANO
Il presepe artistico in stile ‘700 napoletano, realizzato artigianalmente dalla prof.ssa Angela Di Pilato ed esposto al pubblico durante il periodo natalizio, è divenuto presepe permanente ed è ammirabile presso la Parrocchia S. Caterina da Siena. L’opera, donata dai coniugi Tommaso e Marisa Galantino e collocata nello spazio antistante la cappella feriale della chiesa, va così ad arricchire il patrimonio artistico delle chiese biscegliesi, puntando a diventare una sicura attrazione artistica per “presepisti” nazionali e semplici turisti.
Il presepe napoletano è una delle tradizioni natalizie più consolidate e seguite che si è mantenuta inalterata per secoli. Il termine presepe (o presepio) deriva dal latino praesepe (o prasepio o ancora praesepium) che vuol dire mangiatoia.
La vera portata e il lascito culturale del presepe napoletano risiedono nel realismo delle sue rappresentazioni. Non è più solo un simbolo religioso, ma uno strumento descrittivo, identificativo e unificante della comunità di appartenenza, nella sua dettagliata composizione.
Con il passare dei secoli la scena si sposta sempre più al di fuori del gruppo della sacra famiglia e più laicamente s'interessa dei pastori, dei venditori ambulanti, dei Re Magi, degli animali. Benché Luigi Vanvitelli avesse definito ì l'arte presepiale "una ragazzata", tutti i grandi scultori dell'epoca si cimentarono in essa fino all'Ottocento inoltrato.
Nel presepe napoletano le varie attività lavorative rappresentano,come in un'istantanea, i principali commerci che si svolgono lungo tutto l'anno. Tra i vari mestieri rappresentati, quello del fornaio è un evidente richiamo alla nuova dottrina cristiana che vede nel pane e nel vino i propri fondamenti, nel momento dell'Eucarestia, oltre a rappresentare un mestiere tipicamente popolare
Tra gli altri simboli:
IL CANCELLO "In verità, in verità vi dico: io sono la porta delle pecore (…) se uno entra attraverso di me, sarà salvo; entrerà e uscirà e troverà pascolo” (Il Vangelo secondo Giovanni, 10, 7,9).
L’ UVA (vino) E IL PANE sono i simboli che si richiamano alla nuova dottrina cristiana che vede nel pane e nel vino i propri fondamenti, nel momento dell'Eucarestia.
LA DONNA E LA FONTANA La donna alla fontana è attinente alla figura della Madonna che, secondo varie tradizioni, avrebbe ricevuto l'Annunciazione mentre attingeva acqua alla fonte: «Il giorno dopo, mentre Maria stava presso la fonte a riempire la brocca, le apparve un angelo del Signore e le disse: - Beata tu sei o Maria, perché nel tuo ventre hai preparato un'abitazione al Signore!» (da i Vangeli apocrifi) .
IL POZZO E’ uno degli elementi più ricorrenti nella tradizione del presepe napoletano perché ad esso viene associata la figura della Madonna: in Campania, infatti, molte chiese sono intitolate alla «Madonna del pozzo»
“Il presepio – come ebbe a dire Papa Giovanni Paolo II nel dicembre del 2004, rivolgendosi ai bambini in occasione della benedizione del presepio eretto in Piazza San Pietro – fa parte della nostra cultura e dell’arte, ma soprattutto è un segno di fede in Dio che a Betlemme è venuto ad abitare in mezzo a noi. Piccolo o grande, semplice o elaborato, è la vera rappresentazione del Natale”.
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Foto realizzate dallo studio fotografico "Fattibene" di Bisceglie.
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