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Squalo a Bisceglie - 1961
Ins: 04/10/2011 - 09:55
Autore: Isa Albrizio Campanale |
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Descrizione:
BISCEGLIE 20.10.1961.
Come consuetudine, alcune barche a motore, di piccola cilindrata, si apprestavano a partire per la pesca degli alici nei pressi di Barletta. All’epoca non vi erano a Bisceglie barche con motori grandi e con la propria denominazione, per cui queste con piccoli motori, sopra citate, erano barche senza nome, ma regolarmente immatricolate presso la Capitaneria di Porto di Molfetta. Giunti nelle acque di Barletta, ogni proprietario di queste piccole barche a motore, di comune accordo, individuato il posto per la pesca degli alici, si dividevano la porzione di mare dove calare le reti. Una delle barche trasportava il proprietario, con i nipoti Francesco e Sergio Uva.
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Mentre questi provvedevano a tirare le reti, calate un po’ di tempo prima, si accorgevano che le stesse erano molto pesanti e pertanto il verricello non ce la faceva a tirarle su. Si rischiava di spezzare tutto e quindi di perdere le reti oltre al danno del verricello. Il bello era che si sospettava che vi fosse una enorme quantità di alici pescati, per cui fu chiesto aiuto alle altre barche, che erano tutte nelle vicinanze. La prima a sopraggiungere fu la barca del signor Andrea Dell’Olio. Dopo ripetuti tentativi di conoscere la causa di tale problema si accorsero che un pesce di enorme peso si era imbrigliato nelle reti. Lo stesso pesce, cercando di svincolarsi, procurava forti sbandamenti alla barca, e si muoveva tanto da avvolgere le reti all’elica del motore e quindi c’era il pericolo di restare immobilizzati. Sopraggiunte le altre barche, vista la dinamica di tale evento, si cercò di immobilizzare il pesce che continuava, con forza sovrumana, a dare scossoni, cercando di liberarsi. Con alcune manovre si individuò la posizione della testa del pesce. Il signor Francesco Uva con fare coraggioso prese la fune che era sulla sua barca, fece un ampio nodo scorsoio, e cercò di infilarla attorno alla testa del pesce, e tanto fino a quando vi riuscì. Così facendo immobilizzò il pesce. Ottenuto il risultato sperato, di comune accordo, cercarono di mettere il pesce tra le due barche legate tra di loro, nonché successivamente si accordarono per farsi trainare dalle altre barche, che erano sul posto, fino a raggiungere il porto di Bisceglie; giuntivi cercarono di trascinarlo sulla banchina nei pressi del mercato ittico. Rimasero meravigliati nel vedere l’enorme pesce del peso di 15 quintali e lungo 15 metri. Fu avvisata la sezione della Capitaneria di Porto sita a Bisceglie e da questa avvertirono il Sindaco che ordinò di far suonare le sirene e spiegare ai cittadini il motivo di tanto giubilo. Molta gente giunse al mercato ittico. Fu quindi avvisata la Capitaneria del Porto di Bari. Da questa giunse una delegazione molto qualificata con al seguito vari atlanti di pesci. In realtà la specie non fu individuata, ma fu riconosciuto che il pesce apparteneva alla famiglia degli squali.
Foto gentilmente inviataci dalla sig.ra Isa Albrizio Campanale.
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Buongiorno, il Proprietario della barca era Giuseppe Dell'Olio, chiamato M'bout M'bout (Botte Botte) per il suo stile di pesca..nonche' mio Nonno!!
E' il secondo in piedi da sinistra..., quando non fu piu' in grado di navigare lascio' la barca ai suoi nipoti (citati)
Lo trovo presente anche nell'altra foto dello squalo pescato anni dopo, dove ormai anziano ed emozionato siede sulla murella con gli altri pescatori...
Molto emozionante ritrovare nel web la sua foto, grazie!! |
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