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Descrizione:
Appena le chiedo l’età, Filomena De Feudis ride di gran gusto, una simpatica accoglienza. Nata il 30 maggio del 1913, la nonnina biscegliese dichiara di non aver segreti per la sua longevità rispondendo e sorridendo “e che devo fare?”. Ah, nulla. Arrivare ad un traguardo centenario in queste condizioni non è per tutti. In realtà anche sua mamma è vissuta fino a 94 anni quindi l’elisir di lunga vita è forse scritto nella genetica. Una donna di chiesa molto forte e devota al sacrificio e alla famiglia, rimasta vedova a soli 43 anni ha allevato da sola tre figli in maniera esemplare. Grande di cinque figli già si era occupata dei suoi fratelli quando era ragazza de mamma la storia si è ripetuta. “Poveri e Onorati” questa la frase che ha sempre ripetuto ai suoi figli durante la crescita, perché hanno vissuto in modo dignitoso senza chiedere nulla a nessuno contando sulle proprie forze in tempi molto duri, due guerre e dopoguerra, continuando a lavorare duramente. Dalla cuoca alla ricamatrice e tessitrice, questi solo alcuni lavori svolti da Filomena per gestire la sua famiglia. Tante le difficoltà economiche che hanno costretto la signora come quasi tutte le famiglie povere dell’epoca a vivere con i propri genitori condivedendo spazi molto ridotti. Carmela Zitoli, la figlia che ci vive insieme, descrive sua madre come una donna determinata, testarda, autoritaria, allegra e soprattutto una brava mamma sempre attenta e presente per i suoi figli. Con molto affetto racconta: “Quando vivevamo in campagna, ogni mattina alle 4:00 si svegliava per andare a raccogliere i fioroni per noi, ci dava sempre i più belli. Fino a qualche anno fa invece mi alzavo a mezzanotte per prepararle pane e pomodoro perché aveva fame”. Filomena ha cucito all’uncinetto presine fino a due anni fa, vispa e sorridente oggi dona alla cultura biscegliese segmenti della suo vissuto.
A cura di Antonella Consiglio
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