Zona a traffico limitato nel centro storico: una lezione di civiltà dal medioevo
Ins: 22/07/2011 - 12:06
I cittadini biscegliesi del medioevo avevano più cura della loro città rispetto a quelli di oggi. E’ una considerazione che nasce spontanea leggendo le Norme (Capitoli) che, almeno dal XV secolo, regolavano la convivenza civile all’interno della città. All’epoca, Bisceglie era tutta compressa dentro le mura in quella parte che noi oggi chiamiamo "centro storico".
Per prima cosa, considerando l’angustia delle strade, che sono le stesse di allora, essi non permettevano la sosta dei veicoli, che all’epoca erano i carri a trazione animale, ma consentivano solo il carico e scarico delle merci. Eccone il testo: "Che non si tengano carri intro la città. <>".
Altra regola fondamentale era il divieto di transito ai carri, vuoti o pieni che fossero, per garantire la conservazione delle basole in pietra che ricoprivano le strade principali. Ciò dimostra quanto i cittadini si sentissero partecipi della cosa pubblica e fossero attenti a non danneggiarla. Il testo originale recita: "Che non si portino carri né carichi né vacanti per le strade inchiancate. Che nulla persona presuma portare carri cossì carichi come vacanti in li lochi et strade de ipsa città dove sta inchiancato alla pena di tarì cinque per onne volta"
Ora che sono in corso i lavori per il rifacimento delle basole nelle principali piazzette del centro storico appare quanto mai opportuno ripristinare in esso il divieto di transito e di sosta a tutti i veicoli per mantenere integra la nuova pavimentazione e garantire il decoro urbano. Il Comune, come ci ha riferito il nuovo Assessore al Centro Storico Angelo Consiglio, in continuità con quanto già deciso dal suo predecessore Senatore Francesco Amoruso, sta predisponendo l’utilizzo dell’area del Bastione di S. Martino, con ingresso nei pressi del Palazzo Ammazzalorsa, come area di parcheggio riservata ai residenti.
Il centro storico rappresenta per l’intera città una straordinaria risorsa turistica ed occupazionale. Non si può lasciare che una minoranza di residenti facinorosi imponga, per i propri comodi, le regole agli altri residenti ed a tutta la città, deturpando il centro storico con la presenza di veicoli di ogni sorta e la discarica di rifiuti alla stregua delle più disastrate periferie e baraccopoli. E’ stato sinora un modo di segnare il territorio per scoraggiare l’ingresso di altre fasce sociali, che renderebbero difficile la vita a chi pensa di disporre del centro storico per le proprie attività delinquenziali. E’ ora che la società civile si riappropri del centro storico utilizzando anche quelle facilitazioni introdotte dal nuovo Programma Integrato per la Rigenerazione Urbana (PIRU) approvato dal Consiglio Comunale.
Occorre che i cittadini concorrano all’operazione di recupero acquisendo immobili da utilizzare per propria residenza o per attività professionali, artigianali o commerciali. Le norme tecniche di attuazione del PIRU, come ci assicura il Sindaco Francesco Spina, vanno in questo senso e nei prossimi anni si cominceranno a vedere i frutti del cambiamento di rotta rispetto alla vecchia politica di realizzazione degli alloggi popolari nel centro storico, di cui stiamo pagando a caro prezzo gli effetti negativi sullo sviluppo turistico dell’intera città. Se la lezione del passato deve essere utile per orientare le scelte future occorrerà tenere conto di quelle brevi ma incisive regole di civiltà che i nostri progenitori si imposero per la conservazione e valorizzazione del centro storico.
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