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Segni premonitori: Chiesa del SS.mo Salvatore a Mare
Ins: 17/10/2011 - 10:55
La chiesa, eretta nel 1649, al di sopra dell’antica chiesetta di San Nicolò del Porto (attualmente sconsacrata), era officiata dalla Confraternita omonima (con regio assenso del re Ferdinando nel 1781), dipendente dalla Confraternita del SS.mo Sacramento della Cattedrale, fondata nel XVI sec.
Piccola e semplice nelle sue dimensioni e priva di particolari dettagli architettonici, si arricchisce ogni anno della grande devozione del popolo biscegliese e in particolar modo del “popolo dei marinai”, ad Essa molto devoti durante la festa di Sant’Antonio.
Si sà, le cose più semplici sono sempre le più belle, forse!!
Dettaglio scenografico, spesso ricorrente negli scatti fotografici, serrato nella nostra mente e parte costante ed integrante nelle vedute, antiche e moderne del porto e del Borgo Antico, “lentamente” decade in tutti i suoi aspetti, architettonici (interni ed esterni), decorativi, e ambientali.
Con molte difficoltà, impegno e rispetto, si cerca di migliorare la qualità urbana e storica del Borgo, purtroppo Noi cittadini, non saremo mai in grado di saperle mantenere e tramandare ai posteri.
Per tentare di dar più “colore” alla facciata e al suo sagrato, qualcuno ha “pensato”di lasciare il proprio commento e la propria firma a ridosso di questo monumento.
Le immagini si commentano da sole; Ti amo, ecc…. associati da segni grafici incomprensibili e stupidi.
Pian piano perderemo i pezzi che compongono l’edificio, la sua importanza e il suo rispetto.
Durante l’ultima festa di Sant’Antonio del 2011, molti ricorderanno la mancata festa dei fuochi pirotecnici, generata per causa di problemi tecnici (forse per volontà, di qualcuno dall’Alto). Segno del destino. Cosa c’è in realtà da festeggiare se lo stato di degrado e l’ignoranza degli stessi cittadini è ormai elevata nei confronti del luogo?
La stessa chiesa e forse lo stesso Santo, ci hanno mandato un segno, ma credo che non sia stato ben compreso.
Ormai, tutto scompare pian piano, la tela del Santissimo Salvatore e Angeli, del XVII sec., se pur restaurata è stata collocata presso un’altra sede, per cui l’unica opera pittorica è stata già trasferita, il suo aspetto architettonico è in decadenza, per umidità e infiltrazione d’acqua meteorica, l’aspetto ambientale intorno, se pur migliorato è stato “decorato” dall’inciviltà e ignoranza.
Credo che Sant’Antonio, più che benedirci ci bastonerebbe, il che potrebbe farci solo del bene.
Altro che processioni e grazie, ormai non funzionano più, e il segno Divino c’è stato già inviato.
Giovanni Di Liddo
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Le osservazioni di Giovanni di liddo, purtroppo, evidenziano una verità che conosciamo tutti. La nostra "non-cultura" dei monumenti infatti, è la vera causa del loro degrado. Poi dopo, se vogliamo, possiamo interpellare il sindaco, le amministrazioni del passato e del futuro su quanto abbiano peccato o peccheranno . Ma i nostri cittadini peccano più di tutti.... mi interrogo spesso su quali siano le strategie di comunicazione che possano innescare una inversione di tendenza nella nostra gente. In che modo, cioè, possa fare "moda" essere "attento ai beni culturali". Dico moda non a caso. Se a bisceglie, per es., prendi la bicicletta, per i biscegliesi sei uno sfigato; se la prendono in 200, gli stessi biscegliesi che, un attimo prima, ti avrebbero considerato uno sfigato, avranno, adesso, voglia di prendere la bicicletta.
Prima ti guardano come uno sfigato, dopo ti vogliono imitare. Questo è,per me, il meccanismo su cui tutti noi biscegliesi ci regoliamo. Facciamo le cose che fanno tutti per non trovarci nella minoranza della popolazione. Per questo io non credo più di tanto ai "problemi di cultura", perchè come nell'esempio appena riportato, se io non vado in bicicletta perchè a bisceglie non c'è la "cultura" della bici perchè, poi, se ne vedo tanti in giro voglio anch'io andare in bici? C'è o non c'è la "cultura della bicicletta"? C'è di sicuro la MODA, ed è questa che muove i nostri comportamenti. A parte questo argomento, che meriterebbe un'analisi più approfondita,esiste un modo più lento, ma forse più sicuro, per cambiare i biscegliesi: COMINCIAMO DAI NOSTRI FIGLI.Insegnamo loro. il rispetto per le cosa pubblica, l'ambiente, i monumenti, la legalita. Gennaro Papagni |
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